Puntura medusa: cosa fare? 5 consigli utili
Puntura medusa: come evitarla? Come avviene? Se succede, cosa fare? Ecco i nostri consigli.
Ogni estate, in spiaggia, ci capita di assistere a persone che corrono fuori dall’acqua all’urlo di “Aiuto! Quella medusa mi ha inseguito e mi ha morso!“. In realtà le meduse non mordono, ma la sua puntura può risultare fastidiosa e in alcuni casi dolorosa.
Iniziamo con un po di Biologia Marina per per conoscere meglio questo meraviglioso animale e capire le sue abitudini.
Cos’è e com’è fatta una medusa?
Le meduse sono animali marini appartenenti al Phylum Cnidari. Sono “cugine” dei coralli e degli anemoni.
Presentano un corpo semisferico (ombrella) dal quale si originano i tentacoli. Al centro dell’ombrella è presenta un’apertura che funge sia da bocca che da ano, che in alcuni casi è circondata da 4 o più braccia.
Le meduse NON sono in grado di decidere dove andare:
Sono organismi planctonici (vivono nella colonna d’acqua) e vengono spostati passivamente dalla corrente. Grazie alla contrazione dell’ombrello possono effettuare brevi spostamenti (soprattutto in senso verticale).
I tentacoli possono essere urticanti per la presenza di cellule (cnidociti) che contengono delle capsule (cnidocisti) con all’interno un filamento avvolto a spirale (nematociste o spirociste).
Possiamo concludere questa breve lezione di biologia marina, che vi invitiamo ad approfondire, affermando con sicurezza che: la medusa non ci può inseguire e non ci può mordere!
Puntura medusa: come avviene e perché è dolorosa?
Quando tocchiamo la parte urticante della medusa, lo stimolo meccanico sugli cnidociti genera un’estroflessione dei nematocisti con conseguente inoculazione della tossina sotto la pelle.
Questa tossina è termolabile (quindi viene neutralizzata col calore). Quella delle meduse dei nostri mari non è letale per l’uomo.
Quali sono le meduse più comuni del mediterraneo?
Fortunatamente le meduse presenti nei nostri mari non sono particolarmente nocive. Ecco la lista delle principali specie:
- Cotyllorhiza Tubercolata (Cassiopea Mediterranea): non urticante.
- Rizostoma Pulmo (Polmone di Mare): poco urticante, cnidocisti presenti solo sulle braccia.
- Pelagia Noctiluca (Vespa di Mare): molto urticante, ricoperta da cnidocisti presenti sui tentacoli, le braccia e l’ombrella.
Fatte queste dovute premesse scientifiche andiamo chiarire qui sotto e nel nostro video-tutorial, cosa succede e le regole da seguire quando si entra in contatto con una medusa urticante:
Puntura medusa: Cosa fare?
Mantenere la calma: più ci si agita e si muove l’acqua più si rischia di toccare di nuovo l’animale. Inoltre l’ansia e lo stress aumentano la frequenza respiratoria e cardiaca amplificando la percezione emotiva del dolore e degli altri sintomi.
La medusa viene trasportata dalle correnti, che siano esse naturali o create dal movimento dell’uomo. (Non può decidere autonomamente dove andare).
Ecco cosa fare un seguito a una puntura di medusa:
- Sciacquare via con l’acqua di mare eventuali tentacoli rimasti sulla pelle.
- Rimuovere dalla cute i nematocisti (metodo del raschiamento con una carta di credito / patente o usare una pietra piatta oppure con della sabbia per fare una sorta di scrub).
- Applicare una fonte di calore (pietra o acqua calda) sulla puntura per disattivare la tossina .
- SPOILER: il metodo della pipì funziona per il calore dell’urina non per la presenza di ammoniaca!
- Tenere la cute al riparo da agenti irritanti nei giorni successivi. Non prendete il sole in quella zona.
Puntura medusa: cosa succede nei giorni successivi?
I sintomi più frequenti che possono presentarsi fin da subito e continuare nei giorni successivi sono:
- Rossore
- Prurito
- Gonfiore della pelle
L’intensità dei sintomi varia a seconda della zona colpita (la cute del viso e le mucose sono più sensibili) e dalla diversa soglia di sensibilità che ciascuno ha nei confronti della tossina.
Nella maggior parte dei casi i sintomi passano in pochi giorni. In caso di allergia o se i sintomi sono particolarmente intensi è bene rivolgersi ad un medico o recarsi in ospedale.
Se avete domande o curiosità su questo argomento vi invitiamo a lasciarci un commento!
Autori: Giulia e Nicola