Senso dell’orientamento: perché è importante?
Recenti studi scientifici confermano che il senso dell’orientamento è innato nell’essere umano. È una capacità che l’uomo può affinare in base all’ambiente in cui vive e mediante la pratica cognitiva e quella diretta.
Perdere la via è una parte della nostra esistenza che non siamo più abituati ad affrontare, che spesso ci intimorisce e che vorremmo evitare. Basta sapere da che parte siamo orientati e quale direzione prendere per raggiungere il punto desiderato.
“non è necessario sapere dove siamo ma piuttosto saper tornare dove eravamo”.
Avendo la capacità di ritrovare la via inizieremo a vedere il mondo sotto nuovi occhi.
Tanto tempo fa
Per l’uomo preistorico saper orientarsi era questione di sopravvivenza. Seguiva la cacciagione tornando periodicamente nei luoghi precedentemente abitati, si allontanava dal riparo per procurarsi cibo e doveva fare ritorno.
Perdersi spesso significava perdere la propria vita e talvolta quella del proprio gruppo.
Il mondo era sconosciuto, ogni giorno era un’esplorazione, una raccolta di informazioni che poi dovevano essere riutilizzate in altri momenti e da altri esseri umani.
C’era solo una grande città, la natura.
L’orientamento era basato sull’osservazione. Era importante osservare e prendere nota degli eventi che si manifestano con regolarità come il sorgere e tramontare degli astri, le stagioni, i venti costanti.
Altrettanto importante era l’osservazione delle discontinuità come per esempio il cambio del tipo di roccia lungo il percorso, le formazioni montuose, il mutare delle essenze legnose nei boschi, le nuvole nel cielo e il moto ondoso in mare.
Le mappe erano per di più mentali, incise su roccia e legno o ingegnosamente costruite con materiale vario come quelle degli Inuit o delle popolazioni Polinesiane.
Carte e Bussola
Il progredire della scienza e della tecnologia hanno fatto sì che fosse possibile poi utilizzare strumenti come la bussola, il sestante, l’orologio, di conoscere la forma della terra e di misurarla con meticolosità.
La cartografia sempre più accurata permetteva agli esploratori di conoscere la loro posizione sul globo con precisione e di pianificare con accuratezza la propria rotta.
Le esplorazioni allungarono il proprio raggio riuscendo in poco tempo a coprire ogni angolo della terra.
Cellulare, GPS e cartografia digitale
Facciamo un salto in avanti nel tempo e raggiungiamo i giorni nostri. ll mondo è completamente conosciuto (o almeno così pensiamo).
Il cellulare raccoglie in sé strumenti di posizionamento sofisticatissimi, ci permette di visualizzare la nostra posizione sulla mappa digitale e seguendo una voce possiamo raggiungere posti che non conosciamo.
Usiamo questo formidabile strumento per spostarci in città, in vacanza, nelle attività outdoor. Non abbiamo bisogno della connessione con la natura ne di conoscere il percorso da seguire.
Dov’è finito il senso dell’Orientamento?
Il senso dell’orientamento sembrerebbe non avere più ragione di esistere. Lo stiamo perdendo e con esso perdiamo molto di più.
Stiamo perdendo la famosa connessione con la natura, quella commistione di conoscenza, osservazione e rispetto che sfocia nell’amore incondizionato e protettivo.
Un legame che è possibile raggiungere solo interagendo con l’ambiente come se fosse una relazione sentimentale.
Abbiamo perso la capacità di smarrirci. Quando ci si perde nell’ambiente si vivono emozioni e stati d’animo molto simili al senso di smarrimento che viviamo davanti ad imprevisti o a scelte importanti.
Avere la capacità di trovare soluzioni e vie di uscita è all’ordine del giorno nell’outdoor. Tutto ciò può essere molto utile una volta tornati alla vita di tutti i giorni.
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Recuperiamo il senso dell’orientamento
Negli ultimi venti anni studenti di molte nazioni vengono coinvolti in programmi di più giorni chiamati Outdoor Orientation (OO). Progetti simili vengono ora attivati anche per i team di lavoro.
Gli studiosi hanno dimostrato che le persone che hanno partecipato ai programmi Outdoor Orientation hanno meno difficoltà nell’ambientarsi nei passaggi verso le scuole superiori o verso l’università.
Hanno meno problemi a relazionarsi quando vengono inseriti in nuovi ambienti o nel superare momenti difficili. La maggior parte di essi hanno terminato il percorso di studi o hanno portato a termine con successo progetti lavorativi.
Riappropriamoci del nostro istinto
Riconquistare il senso dell’orientamento tramite la pratica outdoor è un passo importante per trovare facilmente la strada che abbiamo perso e per acquisire forza, sicurezza e conoscere meglio la natura, amarla, rispettarla e proteggerla.
Orientamento naturale, carta e bussola e GPS
La capacità di padroneggiare questi metodi differenti farà di noi una persona con capacità di orientamento fini e che ogni nostra uscita sia organizzata con il massimo della sicurezza, del piacere e della connessione con l’ambiente.