DIETRO LE QUINTE EP6: Una notte Outdoor, Kayak & Survival
Giuseppe è il nostro istruttore Outdoor per eccellenza. Per lui wilderness, survival e natura sono stampate nel DNA; un amore primordiale che ama trasmettere agli altri con competenza e dedizione attraverso i nostri corsi (qui + info).
Cosa fa nel tempo libero? Ecco a voi il suo racconto di una notte in natura nel Parco di Portofino con il suo amato Kayak, una tenda e qualche provvista:
—
Sono fondamentalmente un tipo solitario, più trascorro tempo tra la gente più sento il bisogno di riconnettermi con me stesso e con la natura. Di tanto in tanto mi concedo il lusso sfrenato di trascorrere notti in solitudine in zone meravigliose, quasi incontaminate.
L’avvicinamento al campo
Sono i giorni più caldi dell’estate, ho terminato il lavoro di oggi, domani sarà il mio giorno libero, ma non ci sarà verso di andare a vela vista la carenza totale di vento. In pochi secondi prendo la decisione di imbarcarmi col kayak da Santa Margherita Ligure e andare a dormire su qualche scoglio lontano dalla civiltà alla ricerca di qualche refolo di vento smarrito che mi possa dare sollievo. Sono ormai abbastanza veloce a preparare l’attrezzatura leggera per l’overnight. Metto nelle sacche stagne materassino, fornello, uova, formaggio, tonno, focaccia e due birre, attrezzature da kayak e di sicurezza e si parte. Ho già in mente due scogli papabili per la cena, per guardare le stelle e aspettare la notte arrivare.
Esco da Santa Margherita immerso in una pace che solo la calura ed il brutto tempo sanno portare. I pochi yacht ancorati di fronte alla Cervara hanno intorno alcune persone che silenziosamente nuotano, non ci sono traghetti tanto meno barche che aspettano di ormeggiare a Portofino per la notte. Mi dirigo verso il Faro sapendo che dopo di esso avrò la luce del sole a ovest, dritta negli occhi. Incrocio e saluto velocemente un altro kayaker probabilmente anche lui in cerca di relax e di rientro a Santa. Tra utenti del mare, in zona, bene o male ci si conosce quasi tutti.
Il telefono smette di avere campo, ma ho comunque con me anche il Vhf da usare in caso di emergenza. Banchi di piccoli pesci saltano fuori dall’acqua davanti alla prua del kayak, ho sempre avuto il desiderio di riprenderli ma non ci sono ancora riuscito. Mi fermo davanti alla scogliera per valutare la corrente verso est che oggi è particolarmente attiva, probabilmente quasi un nodo. E’ la famosa corrente che incontra l’altra proveniente dall’interno del Golfo del Tigullio e che crea una turbolenza di acqua in fronte al Faro particolarmente amata da pesci e cetacei.
Sono quasi arrivato ai “miei” scogli. In lontananza qualche motoscafo di barcaioli porta clienti ai ristoranti di S. Fruttuoso, nulla che mi possa disturbare vista la distanza dalla quale procedono dalla costa.
Preparazione del Campo
Sbarco ed individuo un anfratto riparato non troppo lontano dall’acqua dove sistemare il kayak per la notte. Porto i miei bagagli nella zona decisa per il campo, faccio un giro di perlustrazione e noto alcune tracce di roditori, piuttosto grandi, non troppo lontano dalla zona che avevo prescelto. Decido di dividere la zona notte da quella in cui mangerò e mi preoccupo di sistemare attentamente la spazzatura, di non fare briciole. Il “mio scoglio” essendo spesso battuto dalle onde non è zona per i roditori e non voglio dare loro motivo di venire a trovarmi durante la notte.
Attivo il fornello per cucinare le uova strapazzate col formaggio, prendo il riso che già avevo cucinato a casa, la focaccia, le birre e mi posiziono nel punto panoramico migliore. Che pace vedere la luce lentamente andarsene, i riflessi rossi, viola e verdi sull’acqua calma. Finisco di mangiare e lavo le stoviglie in una zona lontana, ne approfitto per sciacquarmi con acqua di mare, non mi ha mai dato fastidio il sale del mediterraneo sulla pelle. Riesco a non pensare a nulla se non alla vita sugli scogli, come se fossi l’unico abitante di un’isola deserta sulla quale dovrò rimanere ancora per molto tempo.
La notte e il risveglio
Il pensiero ora è sistemare tutto per la notte e preparare il giaciglio. Ottimo il materassino auto-gonfiante per dormire sul conglomerato, sistemo l’asciugamano a mo’ di cuscino e mi inserisco all’interno del sacco zanzariera. Lezione imparata su me stesso , se la zanzariera è a contatto con la pelle le zanzare riescono a passare attraverso di essa con il loro apparato boccale e pungere comunque. L’accortezza è quella di mantenere sollevata la rete dal corpo.
Arriva il buio, le stelle si fanno sempre più vivide, le zanzare stranamente se ne vanno e le cicale smettono di cantare, sono le 22.30 e mi addormento. Mi sveglio verso mezzanotte e 30 a causa di rumori dalla zona roditori, accendo velocemente la torcia per la prima volta e tutto tace nuovamente. Guardo la stellata e vengo sorpreso da una stella cadente, esprimo naturalmente il desiderio e poi mi riaddormento.
Mi sveglio che sono le 6.00 le zanzare sono già all’opera intorno a me, le vedo ma sono al riparo per il momento, esco e cerco di smontare il campo velocemente in modo da non essere la loro colazione intanto mangio un pezzo di focaccia che avevo conservato. Scruto il mare ancora tranquillissimo, solo una nave in lontananza e il gozzo di un pescatore che non mi vede, non potrebbe nemmeno pensare che ci possa essere qualcuno su quella scogliera.
Il ritorno
Scendo e raggiungo il kayak, una puntata a San Fruttuoso ancora addormentata è d’obbligo, faccio rifornimento di acqua alla fontana e mi preparo a tornare a casa. Come la sera precedente ho nuovamente il sole in faccia ora a est. Raggiungo Niasca dove c’è la base di Outdoor Portofino e contemporaneamente Alice arriva in bicicletta per l’apertura. Approfittiamo dell’acqua cristallina per fare il bagno della buona giornata tra le molte Occhiate e Saraghi visibili grazie alla sorprendente trasparenza.
Non so quando ma so già quale sarà lo scoglio che mi ospiterà la prossima volta.
Riflessioni
Ogni volta è una nuova arricchente avventura che va a sommarsi a quelle precedenti, ai corsi seguiti ed alle letture serali permettendomi così di godere sempre più del momento. Con l’esperienza si impara a decidere dove fare il campo e a che ora, si impara a capire quali “vicini“ avremo (granchi,formiche, zanzare, ratti, cinghiali), a dove tenere la spazzatura, a dove cucinare, alla gestione dei vestiti bagnati, al meteo che avremo il giorno dopo, a quale attrezzatura portare ecc. Ci sarà sempre e comunque qualche nuova sfida da superare, il problem solving è all’ ordine del giorno.
Con Outdoor Portofino, oltre ai corsi per diventare un buon kayaker, abbiamo creato una serie di attività/esperienza outdoor in ambienti sicuri adatte a tutti, non uso il termine “corso di sopravvivenza” perché fortunatamente non dobbiamo sopravvivere a niente e perché, in questo campo, il nostro scopo non è insegnare ma far vivere un’esperienza. Ci piacerebbe avvicinare le persone ad una fruizione più reale e “wild” della natura, rispettosa dell’ambiente e sostenibile.
Esperienze perfettamente abbinate, per contrasto, alla vita di tutti i giorni dove la realtà è sempre più distante da noi.