Giochiamo imparando con Patella Ferruginea
Nell ambito del “Progetto Relife“, che mira a reintrodurre Patella ferruginea in tre Aree Marine Protette liguri (Portofino, Bergeggi e Cinque Terre), dove le cause dell’estinzione sono-state eliminate e la protezione adeguata è assicurata. Sono stati identificati i seguenti quattro obiettivi principali.
- Ripopolare le aree (ne parliamo qui)
- Creare un Protocollo di Trasferimento
- Riproduzione
- Comunicazione
In questo articolo di parla dell’obiettivo “comunicazione”, rivolta alla categoria più sensibile: i bambini.
Angelo, socio e istruttore di Outdoor Portofino, racconta una giornata di educazione ambientale a Camogli con i bambini del “Camogli Campus” organizzato da Smilevil. Teoria e poi pratica (kayak) per sensibilizzare i più giovani alla cultura del mare.
Ieri , raccogliendo l’invito delle ragazze di Smilevil , ho passato una divertente giornata con i bimbi del campus , alla scoperta di Patella ferruginea . Con il mio assistente Pietro (5 anni ma ormai esperto dell’argomento) ci siamo recati all’appuntamento presso l’asilo Umberto 1° a Camogli dove ci attendevano 24 bimbi con le loro insegnanti: Valeria, Ilaria, Lucia e Marta .
Appena sistemati Pietro, un po timidamente, ci ha raccontato che cosa questi organismi e quali specie abitualmente incontriamo sulla nostra costa . I bimbi, molto interessati e partecipi, oltre alle molte domande, hanno raccontato le loro esperienze di cacciatori. Partendo da queste ci siamo chiesti quale fosse l’utilità della raccolta di questi molluschi e il motivo principale emerso è “volevo vedere come sono
fatte”.
La domanda:
Probabilmente già da piccoli il “seguir virtute e canoscenza” è insito in noi. A questo punto ci siamo posti la Domanda: “è possibile studiare questi organismi senza arrecare loro danno?” . Le risposte sono state varie , ma unanimemente si è constatato che se vogliamo osservare la vita e i cambiamenti degli organismi viventi dobbiamo lasciarli nel loro habitat.
Ci siamo addentrati nell’argomento Patella ferruginea, analizzando insieme il perché da noi si fosse estinta e in cosa consiste il progetto di reintroduzione della specie. Spiegando le varie metodologie di monitoraggio in mare e ciò che invece viene fatto in laboratorio .
In mare: kayak e pagai per scoprire il loro habitat naturale
Dopo questa prima parte , ci siamo trasferiti in spiaggia dove, indossato il costume, ci siamo imbarcati sulle canoe per andare a fare un vero monitoraggio scientifico. Data l’età dei partecipanti il tratto spiaggia – avanporto è stato un vero viaggio avventuroso. Giunti sul posto abbiamo osservato dal mare le patelle ferrugine notando le differenze rispetto alle altre specie. Successivamente io e Pietro siamo scesi con il lettore di microchip e siamo andati a identificare (“chippare” in gergo) i vari esemplari. Siccome leggevamo solo dei numeri, per rendere la cosa più interessante abbiamo deciso di associarli a dei nomi per cui abbiamo trovato : Chiara , Franca , Paolo, etc… Questo ha molto divertito i giovanissimi esploratori.
Obiettivo raggiunto!
Terminato il lavoro, siamo tornati in spiaggia. Fame e fatica si sono fatte sentire, ma la felicità di essersi trasformati in scienziati per un giorno e tutte novità imparate hanno reso questi giovani esploratori entusiasti, consapevoli e desiderosi di ripetere l’esperienza al più presto!